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sabato 20 settembre 2014

#mtb #20092014 #tremalzo #117 #pietraia

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Gran bella escursione quella odierna che ci vede ricalcare per buona parte una vecchia Bike Extreme dei tempi andati, con l'impegnativa salita che da Limone (75 mt) porta al Rifugio Garda e quindi al gpm, i 1844 mt della galleria posta qualche centinaio di mt dopo Bocca di Val Marza. 
Non meno impegnative le tre distinte discese, in particolare il tecnico 117 e la leggendaria pietraia finale verso Limone che mette alla frusta braccia, gambe e pastiglie dei freni.
Partenza da Verona alle 0600 con Ale che passa a prendermi sotto casa.
Qualche goccia di pioggia viaggio durante e alla partenza in mtb da Limone fino a Vesio ma oltre ad essere equipaggiati del necessario, abbiamo il meteo dalla nostra parte...o almeno lo speriamo viste le previsioni e il radar meteo controllato quasi in tempo reale sino alla partenza da Limone.

L'inizio allo sterrato, per chi non lo sapesse, avviene via bitume lungo un'impegnativa salita che da Limone ci porta in pratica a Tremosine e che, con una pendenza media del 10% e punte superiori, ci permette di riscaldare le gambe. 
Poi, dopo un tratto più umano, ci avviciniamo all'inizio dello sterrato e le cose ovviamente diventano più impegnative...ma non ci spaventano sicuramente a questo punto della stagione.

Prendiamo quindi in direzione Eremo di San Michele.
Paesaggio stupendo con l'autunno oramai alle porte e che porta i suoi odori e i suoi colori.

Pioviggina per un breve tratto, poi smette con la temperatura che fino ai 1000 mt circa permette il completo estivo.

Tratti meno impegnativi si alternano a rampe più dure, con il meteo che regala scorci da cartolina

La strada si inerpica e siamo soli, non superiamo e non ci superano bikers.
Arriviamo alla cascata di San Michele

e proseguiamo con l'idea di fare sosta panozzo e coca a Malga Ciapa, sicuramente più abbordabile che il costoso Rifugio Garda poco più avanti. 

Ripartiamo e ci superano quattro bikers in assetto di guerra
Scatta la bagarre agonistica, aggancio il treno del gruppo che da un'accelerata violenta e a quel punto scatta l'embolo e, dopo averlo agganciato, lo supero negli ultimo 100 mt di sterrato.
Due di loro si fermano al rifugio, io attendo che arrivi Ale qualche decina di metri dietro e i due bikers superstiti (di cui una lady) salgono con buon passo e ci superano.
Ale arriva e si mette a tirare.
Io mi aggancio e li riprendiamo. 
Superiamo la lady con gamba tonica e nervosa (oltre che gran fisico) e il ragazzo cerca di arrivare primo al gpm.
Lo riprendiamo e come tre grossi mona saliamo a cannone.
Ale da una tirone e quando sto per superare il biker prendo un tratto di ciottolato smosso che mi rallenta all'improvviso. Lui accellera e non riesco più a riprendere quella decina di mt fino alla galleria, dove lui torna indietro per recuperare la sua lady, nel frattempo...esplosa.
Cose da bikers che solo i bikers capiscono.
Chi mi legge è un bikers quindi...ci siamo capiti...
Dopotutto fino a quel momento non avevamo mai tirato quindi avevamo bisogno di una sgasata.
#chebandadimalatisuipedali
Torniamo al racconto dell'escursione, basta cazzeggio...
Superiamo la galleria e ci copriamo per la prima parte di discesa che ci porta in direzione Passo Nota.

Molti i tedeschi incontrati in questo tratto, di fatto gli italiani erano in minoranza.
Loro salgono spesso da Ledro, ecco il motivo di averne trovati parecchi in senso contrario.
#preferiscoilnostrosensodimarcia
#piùlungopiùtosto



Il meteo sta cambiando ed una leggera brezza sposta le nuvole.
Alla nostra dx compare il lago di Garda, spettacolo.


Ma non siamo di certo arrivati...

Ci dirigiamo verso Passo Nota, dove battagliamo in salita con bikers bresciani e quindi nuovamente in discesa, sapendo che stiamo passeggiando in confronto a quello che ci aspetta sul 117, che prevediamo bello rovinato e scavato dalle piogge.
#difatticosìsarà
A Passo Guil deviamo per andare a vedere un tratto del sentiero che porta a Cima Meghera poi torniamo indietro e prendiamo il 117 (inizio sentiero sulla prima foto del post).
Abbassiamo la sella e...non c'è tempo per le foto, l'adrenalina è a 1000, il sentiero è difficile, scavato ed è un bel test per mtb e biker.
#fullgrazie
Non faccio foto in questo tratto e lascio accesa la videocamera quindi...lo rivedrete sul video.

"Finito" il difficile tratto (simile al 686 del Corno della Paura ma con maggiore pendenza e più scavato) ecco che arriviamo alla leggendaria pietraia finale che ci conduce a Limone.
Ecco una bella sequenza di foto di Ale nelle curve iniziali




Chiaramente le foto non rendono la difficoltà fisica e tecnica di questo tratto.
#provarepercredere
E' la volta di foto di scrivente in qualche tratto.Le due soste foto ci hanno permesso di raffreddare i dischi dei freni....




Si prosegue in direzione Limone dove arriviamo con la sensazione di essere ancora sulla pietraia visto che ci sentivamo rimbalzare anche da fermi!
#boingboingboing
Sulla provinciale che ci porta al parcheggio, la ruota posteriore di Ale sbambola vistosamente. 
Tempo di arrivare alla macchina e scopriamo che un raggio si era rotto, sicuramente tra 117 e la pietraia.



Chiudiamo l'escursione con 48 km e 2300 mt+ scarsi.

Il cardio di giornata com bpm medio di 130 e max di 184.

#hastalavista
#keepintouch

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