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domenica 23 luglio 2017

Cactus Chronicles: "Hard Rock Mtb" restituisce 56 km x 3041 mt (22/7, 2017)

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Siamo in 4 ad aver affrontato questa durissima escursione in mtb, tra Lessinia Orientale e Piccole Dolomiti, lungo un percorso che avevo tracciato settimane fa.
Un mix di tratti conosciuti ad altri affrontati per la prima volta, tra salite durissime e discese tecniche, tra le province di Verona, Trento e Vicenza,
E non potevano essere che gli stessi bikers partecipanti, un mesetto fa, alla dura escursione sul Gruppo del Pasubio (88 km x 3800 mt) a mostrarsi interessati a partecipare sin dall'inizio.
Con Roby (G) e Luca (P) ci troviamo a Verona, da dove partiamo alle 0530 in macchina direzione Giazza, dove incontriamo Ale (S).
Sono le 0645 quando cominciamo a pedalare direzione Rifugio Scalorbi, lungo la lunga salita che ci porterà dai 785 mt di Giazza ai 1906 mt del primo gpm di giornata a Passo Plische.
Giornata stupenda, temperatura piacevole e raggiungiamo velocemente i 1767 mt del Rifugio Scalorbi 

Il panorama sul Gruppo del Carega e sulle Piccole Dolomiti è stupendo, una vera e propria cartolina.

Qualche ciacola, qualche foto, barretta e si riparte lungo il single che in salita ci porterà a Passo Plische (1906 mt) da dove si può godere della vista sul gruppo del Carega per l'ultima volta in giornata e da dove si può apprezzare la lunga salita su strada militare fatta poc'anzi.

Il single prosegue e ci porterà - non senza qualche breve tratto a spinta - ai 1715 mt di Passo Tre Croci, dove iniziamo la discesa con tratti a spinta che ci porterà ai 1265 mt del Rifugio Battisti.
Qui saluto Marco - il gestore, che conosco da anni - e ci facciamo tutti panetto e coca perchè ci attende ancora tanta salita e anche perchè le barrette, seppure valide, non danno la soddisfazione di un morso a cibo vero.
Si riparte, prendendo in discesa la striscia di asfalto che ci porta prima a Malga Lore, dove riempiamo le borracce e i Camelbak, e poi andiamo ad agganciare lo sterrato che ci porterà ai 1036 mt di Malga Creme.

Ma per arrivarci dovremo affrontare una ripida salita, resa solo in parte meno dura dal fatto di affrontarla all'ombra del bosco.

Poco prima di Malga Creme  usciamo dal bosco e seguendo la traccia prendiamo il single che ci dovrebbe portare lungo l'Agno di Creme ma scopriamo ben presto che causa lavori all'acquedotto il sentiero non è frequentato ed è di difficile percorrenza. 

Facciamo un centinaio di metri e poi torniamo indietro e troviamo seminascosto il cartello di un sentiero che ci permette di riagganciare il percorso, lungo un bel single a tratti tecnico che ci porterà in contrada Parlati, dove troviamo una fantastica fontana, non segnata sulle carte ed un simpatico baccan.

Giù in discesa lungo la forestale della Val di Creme, che ci porterà ad agganciare la statale che un paio di chilometri dopo di porterà ad Asnicar, poco fuori Recoaro Terme.
Svolta secca a dx ed inizia la cronoscalata Recoaro Terme - Recoaro Mille, che Luca conosce in quanto la sua lunga carriera agonistica l'ha portato tanti anni fa ad affrontare questo tratto durante una gara.
La salita non è durissima ma dobbiamo fare i conti col fatto che ci siamo abbassati di quota, tanto da arrivare ai 540 mt di Asnicar.
La temperatura è alta, si parla poco e si pedala ma ci viene in soccorso la prevista fontana di Ronchi, dove ci raggruppiamo e dove Roby non ci mette molto a decidere di mettere la testa direttamente nella fontana.

Le temperature diminuiscono con l'aumento di quota ma sappiamo che ci attende la durissima salita che dai 1010 mt di Pizzegoro ci porterà alla Sella del Campetto (1549 mt).

La salita sarà impegnativa per tutti.
Arrivati al gpm ci godiamo un poco il riconquistato fresco della quota prima di affrontare il tratto più affascinante del percorso, senza salite degne di nota, se non altro a questo punto dell'uscita.

Il percorso ed il panorama sono sempre uno spettacolo, sono le nostre montagne, ti ci affezioni.

Pedaliamo in direzione dei 1550 mt di Passo Scagina e a Malga Campodavanti, sostiamo per una coca per poi proseguire lungo la forestale.

Ci attende il single track del Sentiero Milani che, seppur fatto tante altre volte, è sempre spettacolare fare.
























Arriviamo a Passo Scagina dove andiamo a prendere in discesa il tratto che ci porta a Malga Fraselle di Sotto e dove riempiremo le borracce.

Tempo di affrontare il lungo tratto simil Xc del Monte Terrazzo, la cui parte in salita termina virtualmente alla Sorgente Mandriele e che poi ci proietterà in discesa all'incrocio tra il 281 ed il 282.

Prendiamo il 282 che ci condurrà lungo una discesa da urlo con tratti tecnici, ad agganciare lo sterrato del 280 che ci porterà a Giazza.
In piazza facciamo ampio uso della fontana dove l'acqua fredda regala refrigerio alla pelle, cotta dal sole e dal sudore.

Ma anche la gola è secca e l'acqua non da le stesse soddisfazioni di un birra fredda all'Osteria Ljetzan e nel pieno rispetto della cicloignoranza, spunta fuori un pacchetto di patatine.

Termina così un' escursione mtb durissima, resa però paradossalmente facile dalla bella compagnia di bikers con gamba e resistenza, con i quali oramai si è stabilito il giusto affiatamento per questo tipo di escursioni e che ci vedrà durante l'anno pedalare ancora insieme.

I freddi numeri dicono che abbiamo fatto solo 56 km ma l'ascesa accumulata è stata monstre... e restituisce 3041 mt+.

Keep in touch!

2 commenti:

  1. dopo la birra dal nello boschetto,"qualcuno",e' tornato
    in mtb ,ai pelosi di sotto...(altri 300 mt + )
    come logico ,i tratti peggiori a trekking...

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    1. da come hai scritto il commento sei ancora stanco...
      :D :D :D

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